Un nostro cliente rivolgendosi presso la nostra azienda per l’acquisto di nuovi serramenti, ci ha chiesto di fornirgli alcuni chiarimenti sulla composizione e formazione dell’alluminio. Nessuno si era mai posto queste domande sull’alluminio, ed è stata per noi una sorpresa scoprire che questo materiale cela ancora così tanti misteri per i consumatori. Per questo motivo abbiamo deciso di informare tutti i nostri clienti sull’origine dell’alluminio, e sulle fasi di lavorazione necessarie per arrivare al prodotto finito.
L’alluminio deriva da un minerale presente in natura, chiamato bauxite. È una roccia sedimentaria composta principalmente da ossidi, idrossidi, ferro, e contiene solo dal 30 al 50% di ossido di alluminio.
Per ottenere l’alluminio vero e proprio è necessario eliminare alcune impurità dall’ossido di alluminio, attraverso un processo industriale chiamato “Processo Bayer“. Per eliminare le impurità dell’alluminio viene utilizzato un concentrato di idrossido di sodio (soda caustica). Le impurità che derivano dalla raffinazione hanno una consistenza solida, e vengono genericamente chiamate “fango rosso”. La colorazione brillante rossa è dovuta alla presenza principale del ferro. Il fango rosso è un composto altamente alcalino e per ridurre questa caratteristica viene lasciato in grandi bacini di decantazione a cielo aperto. Nel corso degli anni si sono verificati spiacevoli incidenti ambientali, causati dalla rottura di questi bacini di decantazione.
Il più famoso risale al 2010, quando in Ungheria un bacino sprigionò una forte inondazione di fango rosso, provocando la morte di 8 persone e raggiungendo in breve tempo il fiume Danubio. L’alcalinità elevata del fango che si trovava all’interno delle vasche non aveva fatto in tempo ad attenuarsi, e al momento dell’inondazione provocò nei pressi degli argini del fiume Marcal uno sterminio di ogni forma animale e vegetale. Si evitò la catastrofe fermando l’avanzata del fango rosso con il versamento di tonnellate di gesso, che si legò con il fango impedendogli di arrivare a valle.
L’idrossido di alluminio viene successivamente raffreddato tramite un processo chiamato precipitazione, trasformandosi in un composto solido, bianco, e vaporoso. Quest’ultimo viene scaldato a temperature molto elevate che arrivano a 1050 °C con un processo chiamato di calcificazione, che elimina e rilascia anidride carbonica, vapore acqueo, carbonati, e sostanze inorganiche.
Per ottenere le barre di alluminio che serviranno a produrre i serramenti, il composto di alluminio viene fuso nuovamente attraverso un processo chiamato estrusione. Viene fatto passare in sagome (matrici o filiere) che riproducono la forma del profilo che si vuole ottenere. Il processo di realizzazione dell’alluminio in taglio termico viene chiamato coestrusione perché vengono assemblati materiali diversi, in questo caso alluminio e bachelite.
Le barre in alluminio sono trattati con una particolare procedura di ossidazione, che precede la verniciatura a polvere. Si forma così uno strato superficiale in grado di assicurare agli infissi esterni un alto grado di resistenza alla corrosione. La verniciatura avviene in appositi impianti dotati di nastri trasportatori aerei dove vengono appese le barre grezze, che possono essere tinteggiate con tutte le tonalità di colore.
Nella scelta dei serramenti è importante conoscere la trasformazione dei materiali utilizzati, per avere una visione più completa ed obiettiva. La maggior parte delle domande che ci vengono poste riguardano il pvc, mentre tutto ciò che riguarda l’alluminio si tende a dare per scontato. Questo fenomeno è dovuto al suo diffuso utilizzo, ma come tutti i materiali anche l’alluminio è sottoposto a processi industriali che ne consentono l’utilizzo in tutti i settori. Come tutte le materie prime deve essere realizzata da aziende competenti nel rispetto delle normative e dell’ambiente, per questo motivo noi di Garrone serramenti siamo molto attenti a queste tematiche per offrire ai nostri cliente solo il meglio.