Scegliere i serramenti giusti per la propria casa è difficile, e per esperienza personale con i nostri clienti, non risulta facile neanche quando si tratta di acquistare le porte interne per la propria casa. Ovviamente l’indecisione può essere data da diversi fattori sia economici che estetici, ma oggi vogliamo fare maggiore chiarezza ed approfondire un tema più importante che riguarda il materiale utilizzato. Quest’ultimo può essere lavorato in diversi modi, e a seconda del metodo di realizzazione scelto contraddistingue una tipologia di porta dall’altra.
Queste precisazioni nascono dal dialogo con alcuni clienti che ritengono scadenti alcuni materiali rispetto ad altri, ma non tengono conto della reale durabilità nel tempo data dalla resistenza alle variazioni di umidità e calore del legno utilizzato. Le porte interne possono essere classificate in tre principali categorie: in massello, in listellare, e tamburato.
Come già anticipato per essere considerata una buona porta interna, il materiale utilizzato deve resistere alle differenze di calore ed umidità, e per garantirne questa affidabilità viene sottoposto ad un processo di essicazione per eliminare l’umidità interna. Quindi se questo passaggio viene effettuato con cura, le categorie precedentemente elencate servono solo per distinguere le lavorazioni più pregiate da quelle meno pregiate. Messo in evidenza che è la lavorazione a rendere una porta interna di maggior pregio, vediamo quali sono le principali differenze di realizzazione.
Legno massello
Le porte interne in legno massello sono quelle meno richieste perchè hanno una particolare lavorazione che permette la realizzazione in legno pieno di tutti i suoi componenti, e per per questo motivo risultano economicamente più care delle altre. Infatti dalla loro composizione deriva anche il nome legno massiccio, che può essere utilizzato in alternativa per indicare questo tipo di porta. Il legno viene ricavato dalla parte più interna del tronco che contiene la minor percentuale di umidità, e per questo motivo dopo l’essicazione possono comparire alcune piccole fessure che verranno successivamente eliminate dalla piallatura. Non viene utilizzata la stessa tavola ma vengono creati diversi listelli di minori dimensioni per aumentare la tenuta dell’intera struttura.
Legno listellare
In questo caso il telaio della porta è in legno massiccio, mentre la struttura dell’anta viene rifinita con lastre di compensato o di Mdf (medium density fibreboard, pannello di fibra a media densità). Questa combinazione è la più utilizzata quando si ha una combinazione con vetri e finiture particolari come la verniciatura laccata della superficie.
Legno tamburato
Le porte interne di questo tipo sono caratterizzate dalla realizzazione dell’anta e del telaio in massello, che viene riempito al suo interno con una struttura alveolare a nido d’ape. Successivamente, come per le porte in listellare, la parte esterna della superficie viene sigillata con pannelli in Mdf o compensato. Questa tipologia di lavorazione ha il vantaggio di dare alla porta più leggerezza e indeformabili nel tempo.
Fanno parte di questa categoria anche le porte così dette in laminato e laminatino.
Sono sempre porte interne in legno tamburato con telaio in listellare, alle quali vengono applicate delle finiture esterne in materiali che imitano il legno. Il laminato è a base di resine fenoliche o melanimiche, applicato appunto a pannelli di origine lignea, è resistente e igienico. Il laminatino è un materiale ad alta resistenza all’umidità, al calore, al fuoco, ai graffi e alle macchie, e riproduce sapientemente le venature del legno su carta laminata rivestita con materiali plastici che fungono da protezione.
Sul mercato esistono porte alle quali non viene riservato alcun tipo di trattamento e vengono realizzate con legni non adatti a questo tipo di lavorazioni. Questi tipi di porte, poco dopo l’installazione, portano alla deformazione della stessa. Ovviamente comportano dei problemi sia per quanto riguarda il fattore estetico che quello funzionale, come ad esempio difficoltà nella chiusura data dal gonfiamento del legno che provoca un attrito con il pavimento oppure con gli stipiti. Mentre per il fattore estetico potrebbero verificarsi la formazione di crepe e venature, che danneggerebbero in modo irreparabile la struttura della porta.
Per una maggiore chiarezza vi informiamo che i legni più utilizzati, considerati tra i più resistenti per la lavorazione delle porte sono il rovere, il frassino, il ciliegio, il castagno, e il mogano. Per tanto non fidatevi delle porte interne costruite con legni esotici, non adatti a resistere all’umidità e alle differenze di temperatura. Speriamo di avervi fornito in modo semplice le principali caratteristiche di ciascun tipo di porta, in modo da poter affrontare più avanti un argomento più semplice che riguarda le varie tipologie di finiture, aperture, e accessori che sono presenti oggi sul mercato.