Una delle domanda che si pongono la maggior parte dei clienti e che oggi vogliamo chiarire è la seguente: Cosa vogliono dire tutte quelle sigle e numeri riportati nei preventivi, oppure menzionate nelle schede tecniche per presentare i vetri delle finestre?

In effetti per chi non è del mestiere sembrano dei veri e propri geroglifici, ma con dei semplici accorgimenti potrete facilmente codificarli. Parleremo nello specifico dei simboli più utilizzati dalle aziende produttrici di vetri, e del loro significato. Come vedremo alcune sigle che si riferiscono alla stessa tipologia di vetro, possono essere riportate in maniera diversa e trarre in inganno.
Le principali categorie di vetri alle quali faremo riferimento saranno quelle a bassa emissione, anti-infortunistiche, e di sicurezza. Analizzeremo gli aspetti base di ogni singola categoria senza inoltrarci in ulteriori suddivisioni delle stesse per non creare confusione.
Partiamo dal vetro più utilizzato nei moderni serramenti per poter raggiungere buoni livelli di risparmio energetico, il 4/20/4 B.E. Si tratta prima di tutto di un vetro doppio, formato da due lastre distanziate tra loro. La sigla B.E significa che il vetro è a bassa emissione, viene infatti applicata alla lastra una speciale pellicola interna che funge da barriera isolante tra l’interno e l’esterno. Il primo numero, 4, indica lo spessore della prima lastra di vetro. Il secondo numero, 20, fa riferimento allo spessore della canalina distanziatrice. Il terzo e ultimo numero, 4, indica anch’esso uno spessore ma della seconda lastra. Questa sigla può essere anche riportata nella seguente versione 4/20/4PLU, dove PLU (plus) indica la lastra con il basso emissivo.
Esempio etichetta 4/20/4PLU
Le lastre possono essere rappresentate anche dai seguenti simboli: 3+3, 4+4, 5+5. Può accadere che in alcuni casi il segno + non venga riportato tra i due numeri, così facendo risulteranno attaccati:33,44,55. Queste diciture indicano la presenza di due lastre e ne determinano lo spessore. Le due lastre non sono separate tra loro, ma unite in modo da formare un vetro unico. A sua volta quest’ultimo verrà unito alla canalina distanziatrice e alla seconda faccia del vetro che può essere formata da una sola lastra. Con questa tecnica si ottengono i vetri stratificati antinfortunistici e di sicurezza, utilizzati in alcuni casi particolari, e vengono regolamentati dalla normativa europea UNI 7697.
Di fondamentale importanza per i vetri tripli è il simbolo T, che indica un vetro temperato caratterizzato da una maggiore resistenza e sicurezza. Infatti in caso di rottura si trasforma in piccoli pezzi smussati poco pericolosi, e per questo motivo è utilizzato per la realizzazione di portefinestre che si affacciano su strade, vetrate particolari e di grandi dimensioni.
Potrebbe non essere utilizzata la classica canalina in alluminio, ma in materiale polimerico in grado di aumentare l’isolamento termico del vetro. In questo caso il numero dello spessore della canalina, ad esempio 20, è affiancato dal simbolo WE. È facilmente presente sui vetri che vengono installati nelle finestre in alluminio taglio termico, per aumentare le capacità isolanti dell’intero serramento.
Speriamo di avervi dato un buon punto di partenza per poter capire a quale tipo di vetro siete di fronte. Questa spiegazione generale dei principali simboli ci aiuterà in futuro a comprendere meglio le classificazioni che esistono ad oggi dei vetri, a comprendere meglio per che cosa si utilizzano e perchè.
Detto ciò dovete sempre tenere a mente di che cosa avete bisogno, quali risultati volete raggiungere affidandovi ai vostri nuovi serramenti. Vi ricordiamo anche in questo caso che la sostituzione dei vetri nelle vecchie finestre non apporta benefici energetici e non migliora le prestazioni generali del serramento, al contrario potrebbe provocare un effetto contrario ad esempio aumentando la formazione di condensa.