Questo marchio è diventato importante anche nel nostro settore per differenziare un serramento prodotto in Italia da un prodotto estero. Infatti il “Made in Italy” è stato introdotto intorno agli anni ottanta al fine di tutelare i prodotti italiani contro la falsificazione della produzione industriale ed artigianale estera. Questo marchio commerciale indica nello specifico che un prodotto è completamente progettato, fabbricato e confezionato in un determinato paese.
Oggi i paesi sviluppati come il nostro, dove la manodopera si presenta ad ottimi livelli, avvertono di più l’esigenza di contraddistinguere i propri prodotti sul mercato. Le aziende italiane, non solo di serramenti, stanno cercando di evidenziare che i manufatti e la produzione effettuata nel nostro paese vantano da sempre nel mondo un’ottima reputazione. Il marchio “Made in Italy” è uno dei più noti ed accreditati essendo al terzo posto dopo Coca-Cola e Visa, due colossi mondiali. Ci siamo persi di vista l’importanza di che cosa significa comprare prodotti italiani, soprattutto in questo periodo di crisi dove i paesi europei sviluppati sono invasi da prodotti provenienti da stati diversi, di fatto europei ma che non ne rispettano le direttive.
Il problema della provenienza dei prodotti si affronterà al Parlamento europeo il prossimo Luglio, e riguarderà l’introduzione di una nuova etichetta di origine il “Made in Europe”, con la possibilità di esporre in aggiunta anche quella nazionale. In questa forma il “Made in” richiama criteri che avevano già suscitato la contrarietà di Paesi dell’area DAC (Germania in testa) e anglo-scandinava. Infatti si rischierebbe di creare maggiore confusione tra i consumatori. Nel 2010 la Commissione europea aveva deciso di non approvare la normativa per non mettere in pericolo la sopravvivenza delle imprese che ancora oggi non vogliono delocalizzare, e la piena tutela dei consumatori dall’acquisto inconsapevole di prodotti di dubbia qualità.
Noi crediamo che mantenere l’attuale indiscriminata importazione di prodotti di cui non si conosce la provenienza va a sostegno delle multinazionali che delocalizzano la produzione in paesi in via di sviluppo non dichiarando l’origine geografica. Anche nel nostro settore ci sono aziende che vantano marchi europei, ma importano serramenti non controllati. Essi producono prodotti a costi altamente competitivi che successivamente rivendono con maggiori profitti nei mercati sviluppati. Speriamo che il fronte politico si faccia carico anche di questo problema e renda trasparente tale situazione. Visto da vicino non è un problema da poco conto, perchè porterebbe ad una ripresa economico-produttiva sia in Italia che in tutta l’Europa sviluppata. Il “Made in” non è un marchio che fa parte solo del passato, ma sarà da tenere in considerazione anche per il futuro.